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------> Il Tribunale di Sassari ha emesso un’ordinanza che rappresenta una svolta per il settore della canapa industriale in Italia. Con la decisione n. 32+33/25 del 23 ottobre 2025, i giudici hanno annullato il decreto di convalida del sequestro probatorio e disposto la restituzione di 200 chilogrammi di materiale vegetale – foglie e infiorescenze – e di oltre 6.000 piante di canapa industriale a due coltivatori. Una decisione che ribadisce un principio fondamentale: in assenza di prove che attestino il superamento della soglia legale di THC, la coltivazione di canapa industriale è da considerarsi lecita.

Editoriale

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La Polizia sequestra, i giornali mentono e la canapa vince: i tribunali distruggono il decreto

Nel giro di due giorni, tre corti italiane – Palermo, Belluno e Torino – hanno demolito le fondamenta del decreto sicurezza del governo Meloni in materia di canapa industriale. Tra il 12 e il 14 ottobre, i magistrati hanno infatti depositato sentenze che ridimensionano la linea repressiva dell’esecutivo, il quale aveva assimilato la cosiddetta cannabis light alle sostanze stupefacenti.

Il delirio del governo contro la cannabis light tra sequestri ridicoli e fake news sui quotidiani

Negli ultimi giorni si è assistito a un nuovo e inquietante giro di vite da parte delle autorità italiane nei confronti degli imprenditori operanti nel settore della cannabis light. In particolare, nelle aree del Torinese e del Lazio si sono svolti controlli e sequestri condotti dalla Polizia di Stato, ufficialmente qualificati come “attività di routine”.

Un primato che fa riflettere: i giovani italiani sono primi in Europa per consumo di cannabis

Secondo i più recenti dati diffusi dall’European Union Drug Agency (EUDA) e riferiti al 2024, l’Italia detiene un primato poco lusinghiero: l’8,6% degli adolescenti tra i 15 e i 16 anni dichiara un consumo corrente di cannabis, la percentuale più alta dell’Unione europea. Nel continente, il nostro Paese è superato soltanto dal Liechtenstein.

I padroni del sistema: Meta sospende Spazio Canapa per la seconda volta in due mesi

La nostra presenza su Instagram è sempre stata il cuore pulsante di questa attività: una pagina con oltre 23.000 follower attivi e fino a 850.000 visualizzazioni al mese. Oggi ci troviamo di nuovo di fronte a una situazione paradossale: Instagram ha sospeso per la seconda volta in due mesi il nostro account, senza alcun avviso chiaro, senza motivazioni concrete, senza possibilità reale di dialogo.

Giornata Nazionale del Made in Italy: l’ideologia di uno spreco chiamato Canapa

Occorre una notevole dose di audacia per celebrare il “Made in Italy” a pochi giorni dall’entrata in vigore del Decreto Sicurezza e del suo articolo 18, il quale di fatto minaccia di smantellare l’intera filiera della canapa industriale, con il rischio concreto di lasciare senza occupazione circa 30.000 lavoratori e determinare la chiusura di oltre 3.000 aziende.

Se il CBD non è una droga, come può essere approvato l’art.18 del DDL Sicurezza?

Si tratta di un paradosso di notevole entità. Da oltre un anno, e in più occasioni, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha sospeso il decreto che prevedeva l’inserimento delle “estrazioni di CBD (cannabidiolo) ad uso orale” – derivate dalla canapa industriale – nella tabella dei farmaci stupefacenti. Di conseguenza, il TAR ha più volte stabilito che il CBD non è una sostanza stupefacente e non possiede effetti psicotropi.