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------> Il Tribunale di Sassari ha emesso un’ordinanza che rappresenta una svolta per il settore della canapa industriale in Italia. Con la decisione n. 32+33/25 del 23 ottobre 2025, i giudici hanno annullato il decreto di convalida del sequestro probatorio e disposto la restituzione di 200 chilogrammi di materiale vegetale – foglie e infiorescenze – e di oltre 6.000 piante di canapa industriale a due coltivatori. Una decisione che ribadisce un principio fondamentale: in assenza di prove che attestino il superamento della soglia legale di THC, la coltivazione di canapa industriale è da considerarsi lecita.

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L’Europa coltiva il futuro, l’Italia lo teme: Bruxelles semina, Roma censura

L’Unione Europea ha ormai stabilito con chiarezza che la canapa industriale è una coltura agricola pienamente legittima, non una curiosità botanica né un tema da trattare come eccezione. La considera una pianta utile, sostenibile, parte integrante delle politiche verdi e della nuova economia circolare. Rientra infatti nella Politica Agricola Comune (PAC), con varietà certificate e un contenuto di THC non superiore allo 0,3%. È un riconoscimento che vale più di mille parole: l’Europa non teme la canapa, la coltiva, la regola e la trasforma in risorsa.

Innovazione sanitaria: a Potenza terapia del dolore e convegno sulla cannabis medica

La sanità lucana si apre a una nuova stagione di ricerca, innovazione e umanità nella cura. Il prossimo 31 ottobre 2025, presso la Sala A della palazzina di vetro dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza, si terrà il primo convegno regionale dedicato all’uso medico della cannabis, un appuntamento che segna una tappa significativa per il sistema sanitario della Basilicata.

Anche il Tribunale di Sassari conferma la liceità della coltivazione della canapa industriale

Il Tribunale di Sassari ha emesso un’ordinanza che rappresenta una svolta per il settore della canapa industriale in Italia. Con la decisione n. 32+33/25 del 23 ottobre 2025, i giudici hanno annullato il decreto di convalida del sequestro probatorio e disposto la restituzione di 200 chilogrammi di materiale vegetale – foglie e infiorescenze – e di oltre 6.000 piante di Cannabis Sativa L. a due coltivatori.

La Polizia sequestra, i giornali mentono e la canapa vince: i tribunali distruggono il decreto

Nel giro di due giorni, tre corti italiane – Palermo, Belluno e Torino – hanno demolito le fondamenta del decreto sicurezza del governo Meloni in materia di canapa industriale. Tra il 12 e il 14 ottobre, i magistrati hanno infatti depositato sentenze che ridimensionano la linea repressiva dell’esecutivo, il quale aveva assimilato la cosiddetta cannabis light alle sostanze stupefacenti.

Arrestato e liberato: a Belluno l’ennesima prova a favore della canapa industriale

La Procura presso il Tribunale di Belluno ha disposto la scarcerazione immediata di un imprenditore agricolo arrestato il giorno precedente per la coltivazione di cannabis light. L’uomo, difeso dagli avvocati Lorenzo Simonetti e Claudio Miglio di Tutela Legale Stupefacenti, è stato liberato dopo che il giudice non ha convalidato le misure cautelari richieste, ritenendo necessario procedere con accertamenti tecnico-scientifici prima di poter valutare la sussistenza di un reato.