La canapa si fa sempre più largo nel settore dell’edilizia, offrendo una risposta concreta alla crescente domanda di sostenibilità ambientale, efficienza energetica e salubrità abitativa. Le sue proprietà naturali e le potenzialità tecniche la rendono una delle soluzioni più promettenti per costruire in modo ecologico e durevole, con un impatto ambientale minimo e un’elevata qualità abitativa.
Uno dei principali benefici dell’utilizzo della canapa in edilizia è la sua eccezionale capacità di isolamento termico e acustico. I materiali a base di canapa, come il biocomposito noto come “canapulo” miscelato con calce, offrono un’ottima regolazione termica, mantenendo gli ambienti freschi in estate e caldi in inverno. Questa qualità contribuisce significativamente alla riduzione del consumo energetico, abbattendo la necessità di sistemi di riscaldamento e raffreddamento intensivi. Inoltre, la struttura fibrosa della canapa conferisce un’eccellente fonoassorbenza, migliorando il comfort acustico degli spazi abitativi.
La traspirabilità è un’altra delle caratteristiche chiave dei materiali a base di canapa. A differenza di molti materiali sintetici, i composti di canapa e calce permettono la naturale migrazione del vapore acqueo, evitando fenomeni di condensa e la formazione di muffe. Questo contribuisce alla creazione di ambienti interni salubri, riducendo i rischi legati a patologie respiratorie e allergie, e favorendo il benessere degli occupanti.
Dal punto di vista strutturale, il biocomposito di canapa, pur non avendo la resistenza meccanica del cemento armato, è adatto alla realizzazione di murature portanti leggere, tamponamenti e isolamenti. È un materiale estremamente leggero, facile da lavorare e adattabile a diversi sistemi costruttivi, anche in combinazione con tecniche tradizionali e moderne. Inoltre, possiede una buona resistenza al fuoco grazie alla calce, che lo rende autoestinguente, e ha una durabilità elevata nel tempo. Nella foto seguente potete osservare una parete di canapa e calce esposta ad una fiamma di 670°C per ben 4 ore, mentre dall’altra parte della parete la temperatura è aumentata solo di 2°C.

L’impatto ambientale della coltivazione e della lavorazione della canapa è estremamente contenuto, e questo rappresenta uno dei principali vantaggi dal punto di vista ecologico. La canapa cresce rapidamente, in circa cento giorni, senza bisogno di pesticidi né fertilizzanti chimici. Durante il suo ciclo di vita, sequestra quantità significative di anidride carbonica dall’atmosfera, contribuendo alla riduzione delle emissioni climalteranti. Una volta trasformata in materiale edile, la canapa continua a immagazzinare CO₂, rendendo l’intero processo carbon negative.
Un ulteriore aspetto interessante è la possibilità di riciclare e smaltire facilmente i materiali a base di canapa a fine vita, essendo biodegradabili e non tossici. Questo chiude il cerchio della sostenibilità, inserendo la canapa in un perfetto esempio di economia circolare. Il suo utilizzo permette di ridurre la dipendenza da materiali derivati dal petrolio o da processi industriali ad alta intensità energetica, favorendo un’edilizia più consapevole e responsabile.
Anche dal punto di vista sociale, la filiera della canapa rappresenta un’opportunità di rilancio per molte aree agricole in difficoltà, incentivando lo sviluppo locale, la creazione di posti di lavoro e la valorizzazione del territorio. Coltivare canapa per scopi edili non solo risponde a esigenze ambientali, ma contribuisce anche a ridare vita a pratiche agricole tradizionali, in chiave moderna e innovativa.
Quali paesi investono nella bio-edilizia in canapa?
La Francia è riconosciuta come uno dei paesi più all’avanguardia in Europa nell’impiego della canapa per l’edilizia sostenibile, soprattutto nell’ambito del cemento e dei mattoni di canapa, largamente utilizzati in costruzioni ecologiche. Anche in altri paesi europei e oltre oceano, l’interesse per questa risorsa naturale è in costante crescita. In Svezia, ad esempio, si sta portando avanti un ambizioso progetto a Bålsta: un centro logistico high-tech che rappresenta il più grande intervento mondiale di isolamento termico in fibra di canapa, grazie all’utilizzo di pannelli specifici per pareti e coperture. In Belgio, l’azienda IsoHemp produce ogni anno milioni di blocchi di canapa e ha consolidato una rete distributiva estesa in numerosi paesi europei. La Scozia sta esplorando il potenziale della canapa soprattutto per migliorare l’isolamento termico degli edifici residenziali. Negli Stati Uniti, si stanno destinando fondi a favore della diffusione della canapa nel settore edilizio, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni. Anche l’Italia, dopo un lungo periodo di restrizioni, sta riscoprendo l’uso della canapa in architettura: nuove imprese stanno emergendo e numerosi progetti sperimentano materiali come mattoni e intonaci a base di canapa.

Una notizia recente giunge dalla Puglia, precisamente da Cesarano, in provincia di Lecce, dove due mense scolastiche, destinate a due diversi asili, saranno realizzate in calce-canapa grazie a un progetto finanziato dal Ministero dell’Istruzione. La Puglia si conferma una regione particolarmente attenta alla bioedilizia in canapa: è infatti a Bisceglie che sorge l’attuale edificio in calce-canapa più grande d’Europa.
La canapa in edilizia non è solo una scelta ecologica, ma una soluzione tecnica all’avanguardia che coniuga efficienza, salubrità e rispetto per l’ambiente. Il suo impiego crescente testimonia un cambiamento culturale e industriale, volto a riscoprire materiali naturali che, pur affondando le radici nella storia, sono più che mai attuali nella costruzione del futuro.