Nel biennio 2022-2023, con la cosiddetta “Guerra alla Droga” promossa dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, si è registrato un incremento del consumo di sostanze stupefacenti in Italia.

L'informazione
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Nel biennio 2022-2023, con la cosiddetta “Guerra alla Droga” promossa dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, si è registrato un incremento del consumo di sostanze stupefacenti in Italia.
Il governo ha depositato un nuovo decreto che prevede l’inserimento del CBD ad uso orale tra i medicinali stupefacenti. Nonostante il Tar debba ancora esprimersi a riguardo, il governo Meloni ci riprova; dopo aver proposto un emendamento per vietare la coltivazione di infiorescenze di canapa industriale, adesso ritorna sulle estrazioni di CBD.
Una “guerra alla droga” condotta dallo Stato senza una reale strategia di tutela, che finisce per risultare inefficace e controproducente.
La relazione annuale della DCSA (Direzione Centrale per i Servizi Antidroga) del Ministero dell’Interno, dimostra per l’ennesima volta, con dati e grafici, come la “guerra alla droga” condotta dall’attuale governo italiano e da quelli precedenti, sia del tutto INSENSATA E INEFFICACE ai fini della sicurezza per la salute dei cittadini.
Abbiamo già trattato ampiamente questo argomento, ma è importante ribadirlo. Giuridicamente, scientificamente e logicamente, non vi è alcuna giustificazione per vietare la cannabis light, in quanto si tratta del fiore di una pianta che non ha effetti stupefacenti. Vietarla sarebbe paragonabile a voler proibire il basilico, una scelta assolutamente priva di fondamento.
“Droga nello zainetto scoperta a scuola grazie al fiuto del cane”. Così apriva la sua prima pagina la Gazzetta di Mantova il 17 marzo scorso.
L’Italia si conferma sempre più rigida e repressiva nei confronti dei consumatori di cannabis, continuando a investire cifre esorbitanti in operazioni di controllo che spesso ricevono di mira giovani studenti per pochi grammi di sostanza.
Premesso che non intendiamo in alcun modo incentivare la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, riteniamo che alcune disposizioni contenute nel nuovo disegno di legge, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri e attualmente in attesa di discussione parlamentare, risultino eccessivamente repressive.
Dal nostro punto di vista, riteniamo che qualsiasi personaggio pubblico, prima di accettare un’offerta economica, dovrebbe interrogarsi sulla veridicità delle proprie affermazioni. Non dovrebbe limitarsi a recitare un copione in cambio di compensi finanziari, soprattutto quando si affrontano tematiche delicate come quella delle sostanze stupefacenti. Tuttavia, è innegabile che il potere economico e le relazioni con determinati individui possano risultare vantaggiosi.
Le tempistiche per la presentazione e approvazione della legge di bilancio si fanno sempre più stringenti. È dunque normale che inizino a circolare varie ipotesi di misure che potrebbero essere inserite nella manovra. L’ultima idea del governo Meloni, per incrementare le entrate nelle casse dello stato, potrebbe essere quella di un aumento della tassazione sulle sigarette tradizionali e sui prodotti a base di “cannabis light”.
La legislatura è iniziata da neanche due giorni, e già i guai sono in arrivo. La destra di questo Paese continua a fare della guerra alla cannabis un folle, dannoso e stupido baluardo ideologico. Non soltanto rendendo piena di ostacoli la via verso la legalizzazione, ma volendo andare a colpire persino ciò che oggi è GIÀ legale.