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Fumare erba nel tempo libero non influisce su prestazioni lavorative

Nei giorni scorsi, numerosi quotidiani nazionali italiani hanno pubblicato articoli che mettono in discussione la compatibilità tra l’uso di cannabis e l’ambito lavorativo. Testate autorevoli, come il Corriere della Sera , hanno riportato titoli allarmistici, tra cui: “Con la cannabis memoria e salute del cervello sono a rischio.” Tuttavia, tali titoli si sono rivelati meramente sensazionalistici, finalizzati ad attirare l’attenzione dei lettori.

Se il CBD non è una droga, come può essere approvato l’art.18 del DDL Sicurezza?

Si tratta di un paradosso di notevole entità. Da oltre un anno, e in più occasioni, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha sospeso il decreto che prevedeva l’inserimento delle “estrazioni di CBD (cannabidiolo) ad uso orale” – derivate dalla canapa industriale – nella tabella dei farmaci stupefacenti. Di conseguenza, il TAR ha più volte stabilito che il CBD non è una sostanza stupefacente e non possiede effetti psicotropi.

La canapa industriale veneta in forte crescita, grazie anche ai fondi pubblici

Il Veneto rappresenta la terza regione italiana per estensione delle coltivazioni di canapa industriale e la quarta per numero di punti vendita dedicati a questo settore. Tuttavia, appare contraddittorio che il nuovo Disegno di Legge Sicurezza, il quale prevede il divieto dell’intera filiera della canapa industriale, si ponga in netto contrasto con i finanziamenti pubblici che la Regione Veneto ha destinato proprio a tale comparto.