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Spazio Canapa

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Tutto fa business: quando i medici consigliavano le sigarette

Negli anni Venti, il consumo di sigarette negli Stati Uniti era in rapida espansione, trasformandosi in un’abitudine sempre più diffusa. Tuttavia, le donne erano ancora escluse da questa tendenza, almeno pubblicamente, nonostante i progressi verso l’emancipazione femminile. Fumare in pubblico rimaneva un tabù per loro, tanto che nel 1922, a New York, una donna fu arrestata per aver acceso una sigaretta per strada. Questo limite culturale rappresentava un’occasione mancata per l’industria del tabacco, che intravedeva un enorme potenziale di guadagno in quel segmento di mercato.

Onu: per la prima volta è stato riconosciuto il valore terapeutico della cannabis

Questa storica decisione è stata presa oggi a Vienna durante una votazione della Commissione sugli Stupefacenti, l’organo dell’ONU responsabile delle politiche globali sulle droghe. La risoluzione è stata approvata con una maggioranza semplice dei 53 stati membri della Commissione. I paesi dell’Unione Europea, ad eccezione dell’Ungheria, insieme a molti stati americani, hanno votato a favore, mentre gran parte delle nazioni asiatiche e africane si sono espresse contro.

Altri 5 stati USA hanno legalizzato la cannabis

Durante l’Election Day negli Stati Uniti, mentre la sfida presidenziale tra Trump e Biden si prospetta ricca di battaglie legali, i cittadini di diversi stati si sono trovati concordi su un tema: la legalizzazione della cannabis. In quattro stati – Arizona, Montana, New Jersey e South Dakota – i referendum sulla legalizzazione della marijuana per uso ricreativo hanno visto prevalere il “sì”. I risultati, anche se non ancora ufficiali, sono ormai ben delineati e difficilmente subiranno cambiamenti.

CBD: il ministro Speranza sospende il decreto che minacciava il settore della canapa

Revocato il decreto del Ministero della Salute che prevedeva l’inserimento delle preparazioni orali a base di CBD nella tabella dei medicinali del testo unico sugli stupefacenti. La notizia, riportata da La Stampa, annuncia il dietrofront ufficiale: con un atto datato 28 ottobre, l’entrata in vigore del provvedimento è stata sospesa con effetto immediato, in attesa dei pareri richiesti all’Istituto Superiore di Sanità e al Consiglio Superiore di Sanità.

Undici anni fa lo Stato uccise Cucchi: simbolo del fallimento del sistema repressivo italiano

A 31 anni un ragazzo come tanti diventa tragicamente simbolo dell’ingiustizia italiana, di uno stato deviato e di un sistema corrotto. La sera del 15 ottobre 2009 Stefano viene fermato da una pattuglia dei Carabinieri e viene trovato in possesso di 12 dosi di Hashish (“fumo” – droga leggera), viene condotto in caserma e picchiato brutalmente. Il 22 ottobre muore lasciato morire in un letto di ospedale per detenuti, malnutrito e con il corpo ed il viso gonfio di botte. Al momento della morte Stefano pesava solo 37 Kg.

Walter De Benedetto: un appello a Mattarella per chiedere che sia garantito il diritto di cura

Walter De Benedetto, affetto da artrite reumatoide, una patologia complessa e debilitante che provoca dolori intensi, si affidava alla cannabis terapeutica per gestire i suoi sintomi. Nonostante una regolare prescrizione medica, Walter non riusciva a ottenere le quantità necessarie per il suo trattamento, problema comune a molti pazienti. Di fronte a questa carenza strutturale, ha deciso di coltivare cannabis nel proprio giardino per sopperire alla mancanza, scelta che lo ha portato a essere indagato per coltivazione di sostanze stupefacenti in concorso.
Nonostante la regolare prescrizione di cannabis terapeutica, che gli permetterebbe di migliorare la qualità della vita, De Benedetto è stato costretto – come spesso accade per molti pazienti – a sopperire alle lacune pubbliche con l’auto-produzione dal momento che non riusciva a ottenere la quantità di cannabis riportata dalla prescrizione.