Una “guerra alla droga” condotta dallo Stato senza una reale strategia di tutela, che finisce per risultare inefficace e controproducente.

L'informazione
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Una “guerra alla droga” condotta dallo Stato senza una reale strategia di tutela, che finisce per risultare inefficace e controproducente.
Un nuovo polo di ricerca dedicato alla cannabis sta prendendo forma: si tratta di Core-C , un progetto che mira allo studio, alla formazione e alla caratterizzazione dei prodotti derivati dalla pianta. Questo ambizioso centro nasce dalla collaborazione tra Farmalabor srl , azienda all’avanguardia nel settore della cannabis medicinale in Italia, autorizzata dall’Agenzia Italiana del Farmaco alla produzione di estratti, e il Dipartimento di Farmacia e Scienze del Farmaco dell’Università di Bari .
Per anni, chi si opponeva alla legalizzazione della cannabis ha sfruttato un argomento forte e diretto: “Dobbiamo proteggere i bambini!”
Si è spesso sostenuto che legalizzare la cannabis avrebbe inviato un messaggio sbagliato ai giovani, favorendo un aumento del consumo tra gli adolescenti. Questi timori, radicati in una retorica proibizionista, hanno influenzato il dibattito pubblico, alimentando le preoccupazioni di genitori e legislatori.
Lo scorso febbraio, la Germania ha compiuto un passo significativo diventando la prima grande nazione europea a introdurre una parziale legalizzazione della cannabis per uso ricreativo. Il Bundestag ha approvato un piano governativo che consente ai cittadini maggiorenni di possedere e coltivare cannabis entro determinati limiti: possono portare con sé fino a 25 grammi, conservarne fino a 50 grammi in casa e coltivare fino a tre piante per uso personale.
La Corte Suprema del Brasile, con otto voti favorevoli e tre contrari, ha stabilito che il possesso di cannabis per uso personale non sarà più considerato un reato, ma un illecito amministrativo.
Le autorità maltesi hanno recentemente scoperto un ingente carico di resina di cannabis, del valore di 13 milioni di euro, nascosto all’interno di forni industriali destinati alla Libia. Questa scoperta è il risultato di un’accurata valutazione del rischio, che ha portato i funzionari doganali del Malta Freeport Terminal a ispezionare un container proveniente dal Marocco e diretto a Tripoli, in Libia.
Abbiamo già trattato ampiamente questo argomento, ma è importante ribadirlo. Giuridicamente, scientificamente e logicamente, non vi è alcuna giustificazione per vietare la cannabis light, in quanto si tratta del fiore di una pianta che non ha effetti stupefacenti. Vietarla sarebbe paragonabile a voler proibire il basilico, una scelta assolutamente priva di fondamento.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), anche un solo sorso di alcol può avere effetti dannosi sulla salute. Questa affermazione è supportata da una vasta gamma di studi scientifici che evidenziano i rischi significativi, sia a livello fisico che mentale, derivanti dal consumo di bevande alcoliche, indipendentemente dalla quantità assunta.
Il dibattito sulla regolamentazione della cannabis evidenzia le profonde differenze tra paesi che adottano politiche progressiste e altri che restano ancorati a visioni repressive ormai superate. Un esempio emblematico è quanto sta accadendo negli Stati Uniti, dove il Maryland ha recentemente annullato 175.000 condanne legate al consumo e al possesso di cannabis, segnando un importante passo avanti nella revisione delle politiche proibizioniste.
Secondo quanto riportato dal Daily Mail , la polizia tedesca avrebbe suggerito ai tifosi inglesi in Germania per il Campionato Europeo di calcio di optare per il consumo di cannabis anziché di alcolici.