La Corte Suprema del Brasile, con otto voti favorevoli e tre contrari, ha stabilito che il possesso di cannabis per uso personale non sarà più considerato un reato, ma un illecito amministrativo.
Di conseguenza, il consumo di stupefacenti a livello individuale non comporterà più arresto o detenzione, come avveniva in precedenza. Tuttavia, chi verrà trovato in possesso di cannabis potrà essere soggetto a sanzioni amministrative, ammonizioni, obbligo di servizi alla comunità o misure educative. Ora spetta ai giudici della Corte Suprema stabilire la quantità massima consentita per distinguere tra consumatori e spacciatori.
Dal nostro punto di vista, questa decisione non rappresenta una vera e propria depenalizzazione. Se da un lato elimina il rischio di carcere per chi dimostra l’uso personale, dall’altro mantiene le sanzioni amministrative e le relative conseguenze. È certamente un progresso per il paese, ma riteniamo che una reale depenalizzazione dovrebbe eliminare qualsiasi tipo di penalizzazione o sanzione per chi fa uso personale della cannabis.
Tuttavia, l’entrata in vigore di questa misura non è ancora certa. Il Congresso brasiliano ha infatti risposto alla sentenza della Corte Suprema proponendo un irrigidimento della normativa sulle droghe. Se questa proposta venisse approvata, avrebbe la precedenza sulla decisione della Corte, mettendone a rischio l’applicazione.