Spannabis è considerata una vetrina fondamentale per l’industria della cannabis, un punto d’incontro tra business, ricerca e cultura cannabica. Inoltre, riflette il dibattito sulla legalizzazione e regolamentazione della cannabis a livello globale.

L'informazione
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Spannabis è considerata una vetrina fondamentale per l’industria della cannabis, un punto d’incontro tra business, ricerca e cultura cannabica. Inoltre, riflette il dibattito sulla legalizzazione e regolamentazione della cannabis a livello globale.
L’intervento del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, durante la 68ª Assemblea della Commission on Narcotic Drugs dell’ONU a Vienna, meriterebbe un’analisi approfondita sotto diversi aspetti, dalle citazioni di Pasolini ai riferimenti, talvolta distorti, a concetti di cultura e libertà espressi senza un senso logico.
Nel corso di un normale controllo stradale, può capitare che le forze dell’ordine chiedano di ispezionare un veicolo. Ma fino a che punto è consentito spingersi? La legge ha criteri ben precisi che distinguono un semplice controllo amministrativo da una perquisizione vera e propria.
La cannabis è una pianta dalle molteplici proprietà benefiche, che negli ultimi anni ha suscitato grande interesse nel campo della salute e del benessere femminile. Grazie ai suoi principi attivi, tra cui i cannabinoidi (CBD e THC), gli acidi grassi essenziali e numerosi antiossidanti, la canapa offre un supporto naturale per diversi aspetti della salute della donna.
Un breve filmato registrato all’interno di un’aula di tribunale durante un processo: un giovane di diciassette anni risponde alla domanda del Pubblico Ministero – “Ricorda quanto hashish ha acquistato?” – con un’espressione quasi ironica e una risposta apparentemente insignificante: “Cinque euro dai, due canne.” Il suo volto lascia trasparire una smorfia che somiglia a un sorriso beffardo, come se volesse sottintendere: “Davvero sono qui per questo?”
Operare nel settore della canapa industriale (o cannabis light) comporta una serie di complessità normative che rende essenziale la protezione legale dell’azienda. Nonostante la canapa sia legalmente riconosciuta per diversi usi, tra cui tessile, cosmetico e alimentare, la sua regolamentazione varia significativamente a livello locale, nazionale e internazionale. Questo contesto normativo che vede ancora come protagonista la “discrezionalità” degli enti di controllo, può esporre le imprese a rischi legali, sanzioni amministrative e controversie commerciali.
Pur riconoscendo l’importanza della presenza delle forze dell’ordine in luoghi sensibili come aeroporti e stazioni ferroviarie, riteniamo necessario evidenziare come l’enorme dispendio di risorse per la repressione dell’uso di sostanze stupefacenti risulti inefficace, costoso e, in alcuni casi, persino discutibile.
Le riforme sulla cannabis alle Hawaii subiranno un ritardo di almeno un anno dopo che il deputato Chris Todd ha bloccato inaspettatamente l’House Bill 1246, che prevedeva la regolamentazione della cannabis medica e ricreativa. Il disegno di legge, già approvato da due commissioni legislative, includeva anche un sistema di tassazione, ma è stato rinviato senza spiegazioni, suscitando critiche. Todd ha giustificato la sua decisione citando la mancanza di sostegno sufficiente e la necessità di lavorare su un consenso più ampio. Nel frattempo, un altro disegno di legge per la depenalizzazione della cannabis è ancora in discussione, ma la sua approvazione appare incerta.
L’Agenzia Europea per le Droghe (EUDA) ha condotto un’indagine online sul consumo di sostanze stupefacenti tra la popolazione adulta di 31 Paesi europei. I dati emersi confermano che la cannabis continua a essere la sostanza illecita maggiormente utilizzata: il 59% degli intervistati ha dichiarato di averne fatto uso nell’ultimo anno. Seguono l’MDMA/ecstasy (30%) e la cocaina (29%).
L’idea che la cannabis possa avere un legame con il controllo del peso corporeo potrebbe sembrare controintuitiva, soprattutto considerando che il consumo di THC è spesso associato ad un aumento dell’appetito (la cosiddetta “fame chimica”). Tuttavia, diversi studi suggeriscono che chi usa regolarmente la cannabis ha meno probabilità di soffrire di obesità rispetto a chi non ne fa uso.