Cosa succederebbe se l’art. 18 del DDL Sicurezza venisse approvato? Quali sarebbero le azioni da intraprendere?

L'informazione
L'informazione
Cosa succederebbe se l’art. 18 del DDL Sicurezza venisse approvato? Quali sarebbero le azioni da intraprendere?
L’Azienda Sanitaria Locale USL 2 di Treviso ha avviato un’iniziativa del Dipartimento per le Dipendenze che solleva numerose perplessità in termini di efficacia e razionalità, oltre a rappresentare un potenziale spreco di risorse pubbliche.
Se l’Articolo 18 dovesse essere approvato, comporterebbe l’eliminazione della canapa industriale dal mercato italiano?
Con una recente ordinanza, in linea con quanto già stabilito il mese scorso, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha confermato la sospensione del decreto emanato dal Ministero della Salute, il quale prevedeva l’inserimento delle formulazioni orali contenenti cannabidiolo (CBD) nella tabella delle sostanze stupefacenti.
Si tratta di un paradosso di notevole entità. Da oltre un anno, e in più occasioni, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha sospeso il decreto che prevedeva l’inserimento delle “estrazioni di CBD (cannabidiolo) ad uso orale” – derivate dalla canapa industriale – nella tabella dei farmaci stupefacenti. Di conseguenza, il TAR ha più volte stabilito che il CBD non è una sostanza stupefacente e non possiede effetti psicotropi.
Dal 2025 sarà aggiunta un’estrazione settimanale ai giochi del Lotto e del Superenalotto, ovvero due dei giochi d’azzardo più diffusi in Italia.
La Commissione Ambiente del Senato ha approvato il nuovo Codice della Strada, che ora attende il voto dell’Aula per l’approvazione definitiva. Tra le disposizioni più controverse, il provvedimento introduce norme particolarmente restrittive nei confronti dei consumatori di cannabis, prevedendo il ritiro automatico della patente per chiunque risulti positivo ai test, indipendentemente dalla sua effettiva alterazione psico-fisica al momento del controllo.
Il Veneto rappresenta la terza regione italiana per estensione delle coltivazioni di canapa industriale e la quarta per numero di punti vendita dedicati a questo settore. Tuttavia, appare contraddittorio che il nuovo Disegno di Legge Sicurezza, il quale prevede il divieto dell’intera filiera della canapa industriale, si ponga in netto contrasto con i finanziamenti pubblici che la Regione Veneto ha destinato proprio a tale comparto.
Affrontare il cambiamento climatico è una delle sfide più urgenti della nostra epoca. È necessario un impegno concreto in tutti i settori produttivi per promuovere un cambiamento progressivo e audace, orientato verso un futuro più sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) attraverso la nota ufficiale prot. 573454/RU del 16/09/2024, diffusa di recente ha ufficialmente riconosciuto che la canapa industriale, non è assimilabile ai tabacchi lavorati e non rientra nelle competenze dell’ADM.