In un periodo storico in cui la corretta informazione scientifica è fondamentale, noi di Spazio Canapa continuiamo a impegnarci ogni giorno nel contrastare la disinformazione che ancora oggi circola intorno alla cannabis.
L’ultimo esempio ci arriva dall’associazione Narconon Piemonte, la cui operatrice, in un video recentemente pubblicato, sostiene che la cannabis non sia una droga leggera, ma al contrario, un “precursore” per sostanze pesanti e una causa diretta di psicosi. Queste dichiarazioni vengono fatte senza alcuna distinzione in merito alle dosi, ai metodi di utilizzo o alla frequenza di assunzione – elementi fondamentali in qualsiasi analisi seria sugli effetti di una sostanza.
Nel video, si afferma che non esiste distinzione tra droghe leggere e pesanti: un’affermazione grave, infondata e pericolosamente fuorviante, che ignora decenni di studi scientifici e classificazioni internazionali. Inoltre, il video in questione ha raccolto molti pareri contrari nei commenti, ai quali l’associazione ha risposto semplicemente bloccando profili e cancellando commenti.
La comunità scientifica è molto chiara: la cannabis non è un precursore obbligato all’uso di droghe pesanti (come dimostrò già negli anni ’50 il rapporto La Guardia); il legame tra cannabis e disturbi come la psicosi può esistere solo in soggetti vulnerabili, e comunque dipende da fattori come la concentrazione di THC, la durata dell’assunzione, la predisposizione individuale e il contesto di utilizzo; la distinzione tra sostanze leggere e pesanti è alla base delle politiche di riduzione del danno adottate in tutto il mondo, e ignorarla significa negare l’evidenza.
Dichiarazioni allarmistiche e generalizzazioni infondate come quelle diffuse dall’associazione Narconon non aiutano la prevenzione, ma alimentano solo paura e stigma, probabilmente con lo scopo di attrarre nuovi utenti nei propri percorsi “riabilitativi”.
Narconon: tra critiche e inchieste giudiziarie
L’associazione Narconon in Italia fa parte di un network internazionale di centri di riabilitazione dalla dipendenza da droghe e alcol, fondato negli anni ’60. Il programma Narconon si basa sulle teorie e sui metodi sviluppati da L. Ron Hubbard, il fondatore di Scientology, anche se l’organizzazione si presenta come laica e indipendente.
L’associazione offre programmi di recupero dalle dipendenze che includono: astinenza da droghe senza uso di farmaci sostitutivi; una fase chiamata “detossificazione” con saune, vitamine e esercizio fisico; lezioni e corsi per “riabilitare l’etica personale e la responsabilità”.
Il programma non è riconosciuto dalla comunità medica tradizionale. La “detossificazione” con saune e vitamine in dosi elevate e esercizi fisici intensi, è considerata priva di evidenza scientifica e potenzialmente pericolosa per la salute.
In passato, ci sono state inchieste giudiziarie in Italia e all’estero su presunti maltrattamenti, truffe e abusi all’interno di alcuni centri Narconon. Inoltre, in molti centri, spesso non ci sono medici o psicologi abilitati a seguire pazienti in fase di astinenza acuta.
Ad aprile 2024 il programma televisivo “Le Iene” ha sollevato diverse critiche e preoccupazioni riguardo all’associazione. Il servizio comprendeva le testimonianze di molti ex ospiti dei centri Narconon che affermavano di avervi subito trattamenti abusanti.
Questi aspetti hanno portato a un dibattito pubblico sull’efficacia e sulla sicurezza del programma Narconon, nonché sulla trasparenza dell’associazione riguardo alle sue affiliazioni e metodologie.
Ci siamo limitati a proporre una narrazione su quanto è emerso dalle ricerche sull’associazione in questione. Essendo noi, una realtà attiva da anni nella divulgazione e nella cultura della canapa, continueremo a batterci affinché il dibattito sulla cannabis resti fondato sui dati scientifici e non su posizioni ideologiche o interessi di parte.
Solo con informazione trasparente e basata sulla scienza possiamo costruire una società più consapevole, più sicura e più libera da pregiudizi.