TORINO – Giornata importante ieri a Palazzo Lascaris, dove il dibattito sulla canapa legale si è intrecciato con la protesta dei negozianti del settore, in un flashmob sotto Palazzo Lascaris insieme alla consigliera Cera d AVS, per chiedere tutele e chiarezza normativa.
Davanti alla sede del Consiglio regionale, una delegazione di esercenti ha manifestato contro gli effetti del discusso articolo 18 del decreto sicurezza, che – spiegano – ha causato la chiusura di numerosi punti vendita in Piemonte. “Siamo trattati come criminali, colpiti economicamente e abbandonati in un limbo normativo, mentre l’Europa va in tutt’altra direzione”, denunciano. Secondo le associazioni di categoria, negli ultimi mesi cinque negozi torinesi sarebbero stati sequestrati e centinaia di lavoratori rischiano il posto.
A sostenere la protesta, la consigliera di Avs Valentina Cera, che ha chiesto alla giunta Cirio l’istituzione di un tavolo tecnico per tutelare le imprese e verificare l’impatto del decreto. “Non si può lasciare senza ristoro un intero settore, per di più accusato ingiustamente di illegalità”, ha affermato.
Dentro l’aula, la discussione si è accesa quando la consigliera del M5S Sarah Disabato ha preparato una sigaretta composta da “cannabis light” (video in fondo all’articolo) per mostrare simbolicamente che la sostanza non è stupefacente. Il gesto, però, è stato giudicato “inopportuno” dal presidente del Consiglio Davide Nicco, che ha parlato di “atto ambiguo in una sede istituzionale”. Disabato ha replicato: “Se Nicco vuole fare il moralista, allora vieti anche gli eventi patrocinati dal Consiglio per la promozione di alcolici”.
Intanto, i negozianti chiedono al governo regionale di intervenire: “La canapa è legale e dà lavoro e dignità alle persone”, si legge sui cartelli esposti durante il presidio. Ma il settore resta in bilico: come denuncia Sara Villani, titolare di un negozio torinese, “anche se i fiori sequestrati vengono restituiti, diventano inutilizzabili. Le perdite economiche sono enormi”.
L’assessore Gian Luca Vignale ha ribadito che la questione dipende da una legge nazionale, ma ha promesso di portare il tema all’attenzione del governo.
Per ora, le imprese della canapa light restano in attesa di risposte concrete. “Non vogliamo scontri politici – dicono i commercianti – solo poter lavorare nel rispetto della legge”.
In chiusura, è arrivata la risposta ufficiale dell’assessore Paolo Bongioanni alla richiesta della consigliera Cera: “Prendiamo atto delle segnalazioni inviate dalla Consigliera Cera. La norma è chiamata in causa dai vincoli che la Guardia di Finanza ha fatto sue. Per quanto riguarda il tavolo di confronto, sarà mia cura interessare le associazioni di categoria per capire l’opportunità di istituire tale tavolo ed eventualmente avviare un confronto a livello nazionale. Assicuriamo che l’Assessorato e tutti gli uffici coinvolti sono attivi per seguire costantemente la situazione.”
Consigliera Sarah Disabato

