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------> Il Tribunale di Sassari ha emesso un’ordinanza che rappresenta una svolta per il settore della canapa industriale in Italia. Con la decisione n. 32+33/25 del 23 ottobre 2025, i giudici hanno annullato il decreto di convalida del sequestro probatorio e disposto la restituzione di 200 chilogrammi di materiale vegetale – foglie e infiorescenze – e di oltre 6.000 piante di canapa industriale a due coltivatori. Una decisione che ribadisce un principio fondamentale: in assenza di prove che attestino il superamento della soglia legale di THC, la coltivazione di canapa industriale è da considerarsi lecita.

Giornata mondiale della salute mentale: la canapa come alleato del benessere psicologico

Ogni anno, il 10 ottobre, il mondo si ferma per ricordare un aspetto spesso invisibile ma essenziale della nostra vita: la salute mentale. Non c’è benessere reale senza equilibrio emotivo, lucidità cognitiva e serenità interiore. Negli ultimi anni, la consapevolezza pubblica su questi temi è cresciuta, ma allo stesso tempo si è ampliata la ricerca di strumenti nuovi, più naturali e complementari alle terapie tradizionali. Tra questi, uno dei più discussi e studiati è il CBD, o cannabidiolo, una molecola derivata dalla canapa sativa che sta attirando l’attenzione della comunità scientifica per il suo potenziale ruolo nel supportare il benessere mentale.

A differenza del THC, il CBD non ha effetti psicoattivi e non provoca euforia o alterazioni percettive. Agisce invece su una rete biologica complessa chiamata sistema endocannabinoide, presente nel cervello e nel resto del corpo, che regola funzioni fondamentali come l’umore, il sonno, la risposta allo stress e l’infiammazione. Il cannabidiolo sembra modulare questa rete favorendo un ritorno all’equilibrio, o omeostasi, quando il sistema nervoso è sotto pressione.

Diversi studi hanno mostrato che il CBD può influenzare la trasmissione della serotonina, un neurotrasmettitore chiave nei disturbi d’ansia e depressivi. Alcune ricerche cliniche hanno osservato che dosi moderate di CBD possono ridurre la reattività dell’amigdala, l’area cerebrale che gestisce le emozioni di paura, e migliorare il controllo prefrontale, cioè la capacità della mente di gestire situazioni stressanti. Questo effetto neurobiologico si traduce spesso in una percezione di calma e in una riduzione dell’ansia anticipatoria, senza sedazione né dipendenza.

Lo studio di Han et al. (2024), pubblicato su Neuroscience & Biobehavioral Reviews, ha analizzato sistematicamente i risultati di numerosi studi clinici che hanno valutato gli effetti del cannabidiolo (CBD) sui disturbi d’ansia, compreso il disturbo d’ansia sociale (SAD), il disturbo d’ansia generalizzato e il disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Gli autori hanno riscontrato che il CBD tende a ridurre i livelli di ansia in diversi contesti sperimentali e clinici, mostrando un potenziale effetto ansiolitico, soprattutto con dosi moderate (tra 300 e 600 mg). Tuttavia, evidenziano che gli studi esistenti sono pochi, con campioni piccoli e metodologie eterogenee, quindi i risultati non sono ancora conclusivi.

In pratica, la meta-analisi suggerisce che il CBD potrebbe essere utile per attenuare l’ansia, ma servono studi clinici più grandi, controllati e a lungo termine per confermarne l’efficacia e stabilire dosi ottimali e sicurezza d’uso.

Accanto al cannabidiolo, la canapa contiene anche altri composti bioattivi — come i terpeni e i flavonoidi — che sembrano potenziare gli effetti benefici attraverso il cosiddetto “effetto entourage”. È l’idea che la pianta, nella sua interezza, agisca in modo più sinergico ed efficace rispetto al singolo principio isolato. Alcuni terpeni, come il linalolo (presente anche nella lavanda) e il mircene, hanno mostrato proprietà rilassanti e antinfiammatorie che potrebbero contribuire al miglioramento del tono dell’umore e della qualità del sonno.

Salute di Canapa è un canapa store che opera nel settore dal 2018, un vero e proprio punto di riferimento per il settore nel Veneto. Esperti in cannabinolgoia e concentrati di CBD.

L’efficacia del CBD sembra dipendere da numerosi fattori, tra cui la genetica individuale, lo stato di salute generale, l’alimentazione, la qualità del prodotto e l’eventuale assunzione concomitante di altri farmaci. Pur essendo considerato una sostanza sicura, con effetti indesiderati generalmente lievi o rari, chi è in trattamento con antidepressivi, ansiolitici o antiepilettici dovrebbe sempre consultare il proprio medico prima di iniziare l’assunzione di cannabidiolo, poiché può interagire a livello metabolico con questi farmaci.

Nel contesto della salute mentale, è importante sottolineare che il CBD non garantisce la sostituzione di terapie psicologiche o farmacologiche, ma può sicuramente rappresentare un supporto complementare utile a migliorare la risposta allo stress, il riposo e la percezione di benessere. In un mondo sempre più frenetico, dove ansia e insonnia sono diventate compagne quotidiane, un approccio integrato che unisca scienza, natura e consapevolezza può offrire nuovi strumenti per proteggere la mente.

La Giornata Mondiale della Salute Mentale ci ricorda che il cervello non è un meccanismo da riparare solo quando si rompe, ma un ecosistema da nutrire ogni giorno con equilibrio, empatia e cura. Il CBD e gli altri principi della canapa non rappresentano una scorciatoia, ma un possibile tassello di questa cura globale, dove corpo e mente si incontrano nella ricerca comune del benessere.

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