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------> Il Tribunale di Sassari ha emesso un’ordinanza che rappresenta una svolta per il settore della canapa industriale in Italia. Con la decisione n. 32+33/25 del 23 ottobre 2025, i giudici hanno annullato il decreto di convalida del sequestro probatorio e disposto la restituzione di 200 chilogrammi di materiale vegetale – foglie e infiorescenze – e di oltre 6.000 piante di canapa industriale a due coltivatori. Una decisione che ribadisce un principio fondamentale: in assenza di prove che attestino il superamento della soglia legale di THC, la coltivazione di canapa industriale è da considerarsi lecita.

L’Europa approva la soglia unica dello 0,5% di THC per la canapa industriale

La Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ha recentemente approvato un’importante modifica all’interno della nuova Politica Agricola Comune (PAC): l’introduzione di una soglia unica dello 0,5% di THC per la canapa industriale. La misura entrerà in vigore a partire dal 2028 e rappresenta un passaggio fondamentale verso una regolamentazione armonizzata a livello europeo.

Questa decisione stabilisce una soglia comune per tutti gli Stati membri, superando l’attuale limite dello 0,3% e garantendo una maggiore coerenza normativa. Il nuovo tetto dello 0,5% permetterà di includere nel mercato europeo varietà di canapa oggi escluse, favorendo la competitività delle aziende agricole e industriali del settore. Inoltre, viene finalmente riconosciuta la piena legalità dell’intera pianta di canapa, non limitandosi più soltanto all’utilizzo delle fibre e dei semi.

Parallelamente a questa misura di lungo termine, alcuni europarlamentari, tra cui Cristina Guarda e Dario Nardella, hanno presentato un emendamento alle nuove misure dell’Organizzazione Comune dei Mercati Agricoli (OCM), con l’obiettivo di accelerare i tempi di riforma. L’emendamento, depositato a maggio, propone di inserire una definizione chiara del fiore di canapa come prodotto agricolo. Questo passaggio, se approvato, chiarirebbe uno degli aspetti più controversi della normativa europea e nazionale, che finora ha generato incertezze giuridiche e blocchi commerciali.

L’emendamento è attualmente all’esame della Commissione AGRI e, se accolto, potrebbe entrare in vigore già nei prossimi mesi, anticipando di fatto alcuni effetti della riforma prevista per il 2028. La chiarezza normativa sul fiore di canapa è considerata essenziale per permettere agli agricoltori di coltivare e commercializzare i propri prodotti in un contesto trasparente e legalmente tutelato.

L’approvazione di queste misure rappresenta una svolta per il settore della canapa industriale, che da anni attende un riconoscimento più coerente con il suo potenziale economico, ambientale e agricolo. La canapa è infatti una coltura sostenibile, adatta alla rotazione agricola, capace di assorbire CO₂ e con molteplici impieghi nei settori alimentare, tessile, cosmetico e farmaceutico.

L’Unione Europea compie così un passo decisivo verso una normativa più moderna, scientificamente fondata e orientata allo sviluppo sostenibile. La definizione di regole comuni e la legalizzazione dell’intera pianta di canapa aprono nuove prospettive per un settore che può contribuire in modo concreto alla transizione ecologica e all’innovazione agricola europea.

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