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------> Il Tribunale di Sassari ha emesso un’ordinanza che rappresenta una svolta per il settore della canapa industriale in Italia. Con la decisione n. 32+33/25 del 23 ottobre 2025, i giudici hanno annullato il decreto di convalida del sequestro probatorio e disposto la restituzione di 200 chilogrammi di materiale vegetale – foglie e infiorescenze – e di oltre 6.000 piante di canapa industriale a due coltivatori. Una decisione che ribadisce un principio fondamentale: in assenza di prove che attestino il superamento della soglia legale di THC, la coltivazione di canapa industriale è da considerarsi lecita.

Campagna anti-alcol: il ministro Lollobrigida insorge e lo difende

Ci chiediamo come sia possibile che le persone non si accorgano di vivere in una costante dissonanza cognitiva, una dissonanza che sembra essere stata accuratamente progettata per le loro menti dalla propaganda assurda e priva di logica che ogni giorno viene proposta da coloro che governano questo paese, o che dovrebbero farlo.

Dopo le dichiarazioni del Senatore Claudio Borghi, che ha suggerito di bere una bottiglia di vino senza problemi e mettersi alla guida, non poteva mancare all’appello uno dei ministri più incompetenti della storia politica italiana: Francesco Lollobrigida.

Recentemente, il ministro ha espresso una netta opposizione al fenomeno della “cannabis light”, criticando in particolare l’uso ludico di questa sostanza. Secondo lui, sarebbe dannoso per la salute fumare cannabis con un basso contenuto di principio psicoattivo o priva di esso.

Ma come reagirebbe se si trattasse di alcol? In quel caso, sarebbe un sacrilegio anche solo nominarlo con disprezzo.

Il dibattito è stato riacceso dall’iniziativa a Strasburgo promossa dall’ex commissario europeo per la Salute, Vytenis Andriukaitis, che ha scelto l’immagine di Bacco nel famoso dipinto di Caravaggio per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’uso del vino, informando i cittadini dei rischi cancerogeni dell’alcool. Questa campagna ha sollevato un’onda di panico.

A farsi sentire per primo è stato Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini, che ha dichiarato: “C’è qualcosa che va al di là dell’aspetto meramente salutistico, questa è una brutale presa di posizione. E c’è chi cavalca questi atteggiamenti per motivi di visibilità o per tornaconti economici. Siamo di fronte a una campagna di disinformazione”. Non sorprende, naturalmente, che chi rappresenta l’industria vinicola si opponga, ma il fatto resta che l’alcol è riconosciuto come cancerogeno da numerosi studi scientifici.

Passando alle dichiarazioni del ministro Lollobrigida, egli ha affermato: “Hanno scelto l’immagine sbagliata se volevano demonizzare il vino, un prodotto IMPORTANTE PER LA NOSTRA ALIMENTAZIONE, che esiste da sempre e che in Italia è consumato correttamente nella maggior parte dei casi. Siamo il popolo più longevo d’Europa, difficilmente il vino può essere considerato un pericolo come alcuni tentano di dimostrare. È senz’altro giusto consigliare un uso moderato di qualsiasi prodotto alcolico, ma demonizzare il vino è, a nostro avviso, completamente sbagliato. Chi lo fa non agisce in buona fede”. Siamo di fronte a un paese dove la fantasia sembra prevalere sulla ragione. Il vino rosso, così come descritto dal ministro, non è certo essenziale per la nostra alimentazione. È vero che l’estratto di vite rossa può avere effetti positivi sul corpo umano, ma ciò non implica che il vino rosso stesso abbia le medesime proprietà. Sono due concetti completamente distinti.

È fondamentale sottolineare che nessuno intende demonizzare l’alcol. Un bicchiere di vino di tanto in tanto non fa male a nessuno. Tuttavia, ciò che intendiamo evidenziare è come vengano applicati due pesi e due misure per due sostanze così differenti. Nel caso della cannabis, anche quella ad uso industriale, la discussione viene subito polarizzata sull’ideologia, con grida unanimi che proclamano “la droga fa male”, anche quando la sostanza in questione non ha alcun effetto psicoattivo. Per l’alcol, invece, sembra che tutto sia permesso. Chiunque osi criticarlo viene immediatamente attaccato in sua difesa, come se fosse intoccabile.

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