L’H4CBD, conosciuto anche come Esaidrocannabidiolo, è un composto di origine sintetica derivato dal cannabidiolo (CBD).
La sua sintesi avviene attraverso un processo di idrogenazione, in cui vengono aggiunti quattro atomi di idrogeno alla struttura del CBD. Questo modifica la configurazione chimica del cannabinoide, trasformandolo in una versione più potente e con proprietà differenti rispetto alla molecola di partenza. È importante sottolineare che l’H4CBD non è semplicemente una variante del CBD, ma una nuova entità chimica con caratteristiche uniche.
Le informazioni disponibili su questo composto sono limitate, con uno dei pochi studi risalenti al 2006. La ricerca ha evidenziato un’interazione significativa dell’H4CBD con i recettori CB1 del sistema endocannabinoide, gli stessi coinvolti nell’azione del THC. Questa interazione spiegherebbe la presenza di effetti psicoattivi, seppur più contenuti rispetto al tetraidrocannabinolo.
Chi ha sperimentato l’H4CBD lo descrive come un mix tra CBD e THC, con un rapporto approssimativo di 2:1. Gli effetti principali includono un’azione rilassante tipica del CBD, accompagnata da una leggera euforia, sebbene non paragonabile all’intensità psicoattiva del THC.

Nonostante alcuni studi suggeriscano che l’H4CBD possa avere una maggiore affinità con i recettori CB1 rispetto al CBD, la sua potenza complessiva rimane decisamente inferiore a quella del THC. Per questo motivo, i suoi effetti vengono spesso paragonati a quelli di altri cannabinoidi minori o prodotti con basse concentrazioni di THC.
Dal punto di vista normativo, l’H4CBD non figura attualmente tra le sostanze elencate nelle tabelle degli stupefacenti in Italia. Di conseguenza, il suo acquisto e la sua vendita risultano, al momento, legali.